La
Scoeura de Lengua Milanesa
Grammatica e Fonetica del dialetto milanese on-line |
Accenti
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Quando parliamo, in qualsiasi lingua, ci
esprimiamo usando parole che si pronunciano con accenti diversi. A seconda della posizione dell’accento
all’interno della parola, essa prende diversi nomi: le parole dette tronche
sono quelle in cui l’accento cade sull’ultima sillaba di cui è composta (ad
esempio in città → cit -tà ). Piana, invece, viene detta
la parola in cui l’accento cade sulla penultima sillaba (ad esempio in Milano
→ Mi -là -no). Man mano che si sposta indietro l’accento si hanno poi
parole sdrucciole (terzultima sillaba: giocattolo → gi -o -càt -to
-lo), bisdrucciole (quartultima sillaba), ecc. In italiano la maggior parte
delle parole sono piane, in milanese invece la situazione è più complessa. Si usano poi diversi tipi d’accento per indicare
la corretta pronuncia della parola in questione, che in milanese vengono
convenzionalmente ridotti a tre: aperto, chiuso e circonflesso.
1) Accento APERTO (o grave) “ \ ” 2) Accento CHIUSO (o acuto) “ / ”
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Accento
APERTO (o grave) “ \ ”
Si applica a) nelle parole tronche, come in italiano: - virtù - città → “…e savè de vess mai staa on bel scior.” (Enzo Jannacci) (…e sapere di non essere mai stato un bel
signore.) - giamò ( = già) - anmò ( = ancora) → “El fatt l'è
ch'el frecass el cress anmò…” (Carlo Porta) (Il fatto è che il fracasso cresce ancora…) b) in quelle parole piane milanesi che corrispondono a
parole sdrucciole italiane, con vocale tonica aperta sia breve che lunga
(pseudo-piane): - vèdov ( = vedovo) c) in tutte le parole dove compare la ‘o’ tonica aperta
sia breve che lunga: - tòcch - òr - ciòd d) nelle desinenze -èma -èna di pura origine dialettale
(non dotta come "flemma"): - postèma - vintèna e) nelle parole sdrucciole e bisdrucciole (specialmente
forme verbali con pronomi enclitici): - pèrtega - càttela - cattèmmeghela
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Accento
CHIUSO (o acuto) “ / ”
a) in quelle parole piane milanesi che corrispondono a parole
sdrucciole italiane, con vocale tonica chiusa sia breve che lunga
(pseudo-piane) - indés ( = indice) - asén ( = asino) - rédus ( = reduce) b) è sottinteso (ma esplicito ed obbligatorio nel.
vocabolario) in tutte le parole dove compare la lo' tonica chiusa (che si
legge ‘u’ italiana) sia breve che lunga: - toss ( = tosse) - poccia ( = brodo, puccia) - agost ( = agosto) - nevod ( = nipote) - dottor ( = dottore) - lezion ( = lezione) c) è facoltativo in quelle parole con la ‘o’ tonica
chiusa che possono generare confusione con altre di diverso significato ma
uguale scrittura: - or - bott - tocch d) nelle parole sdrucciole e nelle parole piane
‘reciproche' di parole sdrucciole aperte (specialmente forme verbali con
pronomi enclitici): - légora - frégola - cattéghela - pertéga - cattéla -
Accento CIRCONFLESSO “^”
Solo per la 'o' molto chiusa e breve in finale di
parola: - lustrô - sô (sole) - tenciô |
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